Bulimia e denti: quando il disturbo alimentare danneggia il sorriso

18 Giu Bulimia e denti: quando il disturbo alimentare danneggia il sorriso

Dott. Lorenzo Carbone

La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che può causare gravi danni non solo alla salute generale, ma anche a quella orale. Spesso i segni sui denti e sulle gengive sono tra i primi campanelli d’allarme che il dentista può intercettare.

Cos’è la bulimia?

La bulimia è caratterizzata da episodi ricorrenti di:

  • Abbuffate compulsive
  • Condotte di compensazione: vomito autoindotto, uso di lassativi o esercizio fisico eccessivo

Il ciclo si ripete più volte a settimana o ogni giorno e si accompagna a una forte sofferenza psicologica e a una percezione alterata del corpo.

Come il vomito danneggia i denti

Il vomito ripetuto espone i denti all’acido cloridrico dello stomaco (pH ~1-2), altamente corrosivo. Con il tempo si osservano:

  • Erosione dello smalto dentale, soprattutto sulle superfici interne dei denti anteriori superiori
  • Denti più sensibili e dolenti a caldo, freddo o cibi dolci
  • Cambio di colore (ingiallimento o trasparenza dei margini)
  • Fratture o usura eccessiva
  • Cambiamenti nel morso (malocclusioni secondarie)

Effetti anche su gengive e mucose

  • Gengive infiammate, retratte o sanguinanti
  • Afte o ulcerazioni frequenti
  • Alitosi persistente
  • Parotidi gonfie (ghiandole salivari), soprattutto nei casi cronici

Cosa può fare il dentista?

  • Identificazione dei segni clinici sospetti
  • Comunicazione empatica e invio a specialisti (psicologi, nutrizionisti, psichiatri) se necessario
  • Prescrizione di prodotti remineralizzanti al fluoro o trattamenti desensibilizzanti
  • Ricostruzione dei denti danneggiati con tecniche conservative o protesiche
  • Istruzioni per l’igiene e strategie protettive dopo il vomito (es. risciacquare con acqua e bicarbonato, non spazzolare subito)

L’approccio integrato

La cura della persona affetta da bulimia richiede un lavoro di squadra: psicoterapeuta, nutrizionista, medico e dentista devono collaborare per un approccio globale e rispettoso della sensibilità del paziente. Il dentista può offrire un punto d’ingresso sicuro nel percorso di cura, intercettando il problema prima che diventi irreversibile.

Conclusione

La bulimia lascia segni visibili anche nella bocca, e spesso è proprio il dentista a notare i primi segnali. Intervenire precocemente, con delicatezza e competenza, può contribuire a migliorare non solo la salute orale, ma anche la qualità di vita e il percorso di guarigione del paziente.

Riferimenti bibliografici

  • Little JW, Falace DA, Miller CS, Rhodus NL. Dental Management of the Medically Compromised Patient. 9ª ed. Elsevier, 2018.
  • Milosevic A. “Eating disorders and the dentist”. Br Dent J. 1999;186(3):109-113.
  • ADA – American Dental Association. “Oral health and eating disorders”. 2022.
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